Spagna   

 

 

Vai alle foto 

 

Ovvero Sulla mia missione in Costa Brava featuring Monoxilio

È con grande onore che in questa sezione vi parlerò della mia recente avventura in Costa Brava, che è durata dal 18 al 29 luglio 2003 (ed è stata prematuramente interrotta per esaurimento fisico dei nostri due supereroi). Il mio scopo è quello di divulgare la mia esperienza, per dare una testimonianza "dalla prima linea" soprattutto a chi ha intenzione di compiere un viaggio nelle località da me visitate.

 


 

Il viaggio

Il nostro itinerario teoricamente era il seguente: Mestre city - Lloret de Mar - Barcelona - (Valencia?) - Mestre city. In pratica le cose sono andate così: Mes3 - Figueres - Lloret de Mar - Barcelona - Mes3. Il mezzo di trasporto scelto era l'auto.

Alla partenza il contachilometri della mitica Ford Focus del Monociglio segnava 48121 km; al termine dell'odissea spagnola indicava 50715 km. Quindi, in tutto abbiamo percorso 2594 km. Mestre dista da Lloret de Mar 1164 km, Lloret da Barcelona 70 km. I route planner dicono che per andare da Mestre a Lloret ci vogliono circa dieci ore e mezza, ma in realtà - sia all'andata che al ritorno - ci abbiamo messo 12 ore circa.

Eravamo stati preparati psicologicamente a sopportare code di decine di ore sotto il sole rovente in quel di Ventimiglia e, invece, né all'andata né al ritorno, abbiamo incontrato più di due macchine per km... Piuttosto, siamo stati rallentati da code in Francia e al confine Francia-Spagna. Per metterci meno tempo possibile, senza rischiare la vita e/o la patente, consiglio due soste e una velocità tra 140 e 160 km/h.

 


 

Mestre - Figueres

Siamo partiti da Mestre alle 10:30 del 18 luglio e abbiamo passato il confine Francia-Spagna vero le 22. Così ci siamo decisi a fermarci per la notte a Figueres, che offriva due vantaggi: 1) è vicinissima al confine; 2) è la città del museo di Salvador Dalí. Il giorno dopo abbiamo visitato il museo: interessante e particolare, ma non molto grande, quindi - se non si è di passaggio nella città o si è in villeggiatura in una località vicina - potrebbe non valerne la pena (a meno che non si sia appassionati dell'artista catalano). Subito dopo aver visitato il museo, siamo schizzati a Lloret.

 


 

Lloret de Mar - la città

Dopo attentissime ricerche in Internet il Camping Santa Elena - Ciutat è stato eletto degno di godere della nostra presenza. L'alternativa era il limitrofo Camping Tucan (sono entrambi sulla strada per Blanes, meno di 1 km fuori della città), ma sensibilmente inferiore per le infrastrutture (piscina, ristorante, bar, piazzole per le tende, ecc.). Così, arrivati al campeggio, in circa 2 ore siamo riusciti ad avere la meglio sulla tenda e ad approntare il "luogo" (chiamiamolo così... dopo qualche giorno, il termine più adatto per definirlo sarà "porcile"...) in cui avremmo vissuto per i giorni seguenti.

In breve, la giornata tipo era: sveglia a metà-tarda mattina, colazione facoltativa, piscina con eventuale continuazione della dormita, pranzo, dormita per quasi tutto il pomeriggio, piscina, cena (in un orario variabile tra le 20 e le 22), preparazione per uscita e, infine, uscita a Lloret (dalle 23:30 alle 5).

Invece che annoiarvi troppo con un racconto sistematico della nostra vacanza, penso sia più utile darvi un quadro di insieme della situazione, perché sono convinto che - come noi prima di questa vacanza - solo pochi abbiano un'idea precisa di cosa sia Lloret de Mar...

Semplicemente, Lloret è la materializzazione del delirio più totale. Perché? Andate avanti a leggere e capirete...

La prima cosa che colpisce (letteralmente...) gli avventurieri che raggiungono questa ridente località della Costa Brava è il numero pressoché infinito di discoteche che si possono incontrare lungo la Strada del Delirio (come è stata ribattezzata da noi), un viale perpendicolare al lungomare, che si incrocia con questo a un suo estremo. Quest'ultima precisazione vi sembrerà irrilevante, ma vi assicuro che per capire questo semplice ma allo stesso tempo fondamentale particolare ci abbiamo messo tre giorni...

Ogni due metri, lungo questo viale, i PR delle discoteche fermano la gente in maniera più o meno insistente. Non solo le discoteche, ma anche i pub (che sono tutti disco-pub), sono dotati di PR; quindi, alla fine, questi personaggi sono centinaia, sembrano non finire mai (un po' come i cattivi in Matrix...). Altri tipi che si possono incontrare per strada sono africani che tentano di vendere apparentemente collane in finto oro di cattivissimo gusto, ma che in realtà sotto di esse nascondono droghe di tutti i tipi.

Le discoteche sono molte e molto diverse tra loro, complessivamente: si va dal pop-dance, al techno-house, all'hip-hop, all'electronic. Quelle più degne di nota sono il Bumper's, il St. Trop' e lo Univers. Costano meno delle discoteche in Italia (intorno ai 10 €; il prezzo esatto dipende dalla nazionalità e dal sesso: il maschio italiano paga più di tutti...) e offrono generalmente due consumazioni. Più interessanti, a mio avviso, sono i disco-pub, per vari motivi: 1) sono gratis; 2) sono quasi tutti molto vicini; quindi, si può girarne più di uno ogni notte, senza annoiarsi. A questo proposito, segnalo il Queen Vic e il Texas, entrambi gestiti e pieni di inglesi: questo porta degli svantaggi, ma - soprattutto - dei vantaggi (andateci e capirete perché...). Il Queen Vic, una sera a settimana, offre ai suoi avventori la possibilità di esibirsi in un karaoke da capogiro: accanto ai soliti stonati, abbiamo potuto ammirare il DJ stesso esibirsi in una replica perfetta di Angels di Robbie Williams, uno dello Skyrider (vedi più avanti) che faceva concorrenza a Freddie Mercury, il fratello gemello di Eminem e, infine, lo special guest della serata: Monoxilio con Masterplan degli Oasis! Alla fine gli applausi sono piovuti a quintali...

Lloret è una città piena di gente e di movimento, quindi state attenti agli scippatori (di solito agiscono rapidamente e senza che ce ne si accorga: non sono vere e proprie rapine): ho sentito che si può venir derubati anche in spiaggia mentre ci si "apparta"... D'altro canto, i poliziotti locali (i famigerati Mossos de Esquadra, "Mossos" per gli amici, ci vanno giù pesante con chiunque a detta loro attentino all'ordine pubblico: ad es., ho sentito che alcuni ragazzini tedesci usciti da una discoteca stavano canticchiando innocentemente mentre passeggiavano, una camionetta di Mossos si è fermata e i poliziotti hanno incominciato a manganellarli mirando sistematicamente alle ginocchia e alla testa...

Gli spagnoli a Lloret non sono pochissimi (sia lavoratori che turisti), ma molto più numerosi sono gli stranieri (soprattutto francesi, olandesi, inglesi e italiani). Noi, ad es., abbiamo incontrato un tipo (che chiameremo Fëdor) di Imperia che lavorava allo Skyrider (un'attrazione per gli chi ama le sensazioni estreme), molto simpatico e socievole e amante dei "piaceri della vita", un suo coinquilino (di cui ignoriamo il nome, anche perché Fëdor incredibilmente non ne era a conoscenza) costantemente allucinato dall'uso delle foglie a sette punte e un cocainomane di Cagliari davvero molto simpatico e "attivo"...

Passeggiando per strada si possono trovare ragazze e ragazzi nudi e/o ubriachi/drogati, gente che dorme in mezzo alle rotonde (!!!), ecc. La città è un porcile, per i prodotti rilasciati da questi individui, le immondizie derivanti dai vari locali e i flyer (volantini) delle decine di locali. Un'altra caratteristica interessante della città sono le ambulanze che a qualsiasi ora del giorno corrono incessantemente in giro per la città a sirene spiegate (?).

In compenso, le spiagge sono davvero molto belle. Ce ne sono parecchie, grandi e piccole. La sabbia è a grani grossi e la spiaggia non troppo larga. Dopo soli 2 m dal bagnasciuga l'acqua è profonda già 1,5 m; dopo 20 m, circa 4. Il clima è caldo (almeno 30°), ma secco e ventilato. Si possono noleggiare sdraio e ombrellone, oppure portarsi semplicemente l'asciugamano. Da segnalare la possibilità di spostarsi da una spiaggia alle spiagge vicine (in alcuni casi inaccessibili altrimenti), grazie a un efficiente servizio di barche che fanno la spola tra le varie spiagge.

 


 

Lloret de Mar - il campeggio

Per quanto riguarda il soggiorno nel campeggio, devo notare che siamo stati particolarmente fortunati, perché eravamo nel camping più esclusivo della città e potevamo godere a qualsiasi ora del giorno e della notte del più vario repertorio di musica techno che l'Europa poteva al momento offrire, il tutto sparato a non meno di 120 dB.

Siamo stati collocati dai gestori in una piazzola molto "giovane e attiva", in cui risiedevano soprattutto francesi e olandesi. Potevamo godere della compagnia di:

  •  2 olandesi che vivevano di tè al limone e di yoghurt Dan'up. Uno dei due tendeva ad addormentarsi sulla sedia a metà pomeriggio, dormiva sembrando morto e si svegliava poi verso le otto di sera. Macchina: Peugeut 206 da tamarro (cerchi, spoiler, ecc.) color grigio perla.

  •  3 francesi i cui standard igienici lasciavano un po' a desiderare. Vivevano dividendosi tra delle piccole sedie a sdraio e i sedili della loro vecchia e lurida Renault Clio bianca da rapine... Si nutrivano di Kellog's cornflakes. A sprazzi, sparavano musica hip-hop francese. Il terzo giorno del nostro soggiorno se ne sono andati alla grande, con stile: la loro autoradio emetteva a 200 dB il porno hit francese Je viens réparer la photocopieuse...

  •  i 4 olandesi volanti dotati di Golf II serie provvista di doppio scarico da tir (sia per le dimensioni che per il rumore). Questi erano sicuramente i più fulminati: credetemi, dal primo all'ultimo giorno hanno sparato (con uno stereo le cui casse emettevano una luce blu al ritmo dei bassi delle loro bellissime "canzoni") la più pura essenza della musica techno olandese, che notoriamente è l'avanguardia europea in questo genere. Hanno montato due tende in meno di 5 minuti (!). Il secondo giorno, hanno comprato un materassino ciascuno, dei colori più sgargianti, e hanno organizzato una lotta all'ultimo sangue dandoseli sulla testa.

  •  4 francesi: due dormivano in tenda, uno in un furgone e uno in una vecchia Volkswagen station wagon. Si ammazzavano letteralmente di cannoni, tant'è che dopo due giorni hanno dovuto abbandonare il campo.

  •  4 svizzeri (di lingua tedesca). Erano i più "normali" (se questo termine è applicabile in un simile contesto); hanno sostituito i 3 francesi mangia-cereali. Sono arrivati con due Opel Astra station wagon e hanno montato subito un gazebo e una tenda. Siamo diventati "intimi" amici e dopo due sere abbiamo cenato con loro a base di pasta al pomodoro e pollo alla brace. Ci hanno messo a disposizione di tutto: birra, elettricità, il diablo, e altro... Siamo diventati così amici, che ci siamo scambiati indirizzi email e web, quindi - se volete - date un'occhiata al loro sito.

  •  2 svizzeri provenienti dallo stesso paese dei nostri amici. Sparavano anch'essi musica techno, ma con una peculiarità: riuscivano sempre ad alzare il volume più degli altri... Credetemi, la loro Opel Astra aveva un impianto stereo che io non ho mai sentito neanche in discoteca! Una volta, dopo circa un'ora dall'inizio del "rave" da loro promosso, ci hanno chiesto se ci piaceva la musica. Al ché, il Monociglio gli ha risposto che non era male, ma era solo "un pochino" troppo alta... Loro hanno annuito e dopo pochi minuti hanno effettivamente spento tutto... Davvero beneducati! Dimenticavo di segnalare che questi individui erano sempre ubriachi marci di sangria e altro...

  •  3 francesi (ragazze) carine. Ogni sera avevano al loro tavolo un gruppo di uomini diversi... Nella migliore tradizione francese, si muovevano con una Peugeut 205 bianca, seguendo l'esempio dei loro 3 connazionali di sopra.

Miscellanea:

  •  Nei bagni maschili, una tedesca vagava e osservava il Mono espletare le sue funzioni vitali, con dei francesi nelle docce che mettevano in dubbio la sua moralità, rivolgendosi a lei con simpatici e coloriti appellativi.

  •  Vincitori del Premio "Fuori di melone" 2003: 4 tedeschi che si muovevano con un furgone verde militare con scritto "A-Team" provvisto di birillo stradale fuso con la carrozzeria sul tetto. Hanno realizzato dei "festoni" composti da decine di lattine di birra, che hanno appeso agli alberi intorno al furgone.

  •  Ci siamo resi conto che un ragazzo europeo su 3 ha uno o più tatuaggi.

  •  Lo sport del campeggio è il rutto libero. In ogni istante era possibile udire un concerto in Dolby Surround 5.1...

  •  Dopo circa due giorni di campeggio (almeno in quel campeggio) si perde la cognizione del tempo: se non fosse stato per l'orologio, non saremmo stati in grado di capire quando tornare a casa...

  •  Ci siamo abituati a dormire al pomeriggio fuori dalla tenda, sotto i pesantissimi dB della musica techno dei nostri simpatici vicini.

  •  Il penultimo giorno, la sporcizia prodotta da me e dal Monoxilio aveva raggiunto un livello tale da:

    •  provocare una colonizzazione duplice da parte di formiche e di fastidiosissime bestie volanti grigie che si attaccavano a tutto;

    •  rendere impossibili i movimenti intorno alla tenda;

    •  invadere la stradina di passaggio e raggiungere le piazzole vicine;

    •  farci sentire degli animali.

 

In definitiva, il tempo di soggiorno consigliato a Lloret de Mar è 5-7 giorni (assolutamente sconsigliato un soggiorno superiore a una settimana, per non finire al verde, morti o al manicomio).

"Colonna sonora" di tutto il soggiorno a Lloret è stato Jackass, un programma di MTV che non viene trasmesso in Italia (leggete e capirete perché), ma che si può invece guardare in praticamente tutti i disco-pub della città. In pratica, si tratta di stunt-men pazzi da legare che realizzano varie prodezze... Alcuni esempi:

  •  Uno vomita e si lava la faccia col proprio vomito.

  •  Uno mangia un pesce rosso e vomita finché lo fa uscire (vivo).

  •  Un tipo si depila in tutto il corpo (parti intime, ascelle, testa, sopracciglia, ecc.) con la ceretta.

  •  Uno si tuffa in una piscina piena di letame (anche con la faccia).

  •  Un tipo mangia varie cose (uova, olive, funghi, ecc.), poi le vomita, fa una frittata e dà da mangiare il prodotto a un suo amico.

  •  Uno mette la faccia in una vasca piena di meduse.

 


 

Barcelona

Dopo una settimana di campeggio, le nostre risorse fisiche e intellettuali stavano realmente per esaurirsi, così abbiamo deciso di passare alla seconda parte della vacanza, visitando una delle città più grandi, vive e belle dell'Europa e del mondo, Barcelona.

Questa seconda parte della narrazione sarà volutamente redatta nella forma di un diario, in modo da rendere un'idea dei tempi necessari a visitare le varie parti della città, cercando così di orientare chi ha intenzione di visitare Barcelona sulla durata del soggiorno.

Il mezzo di trasporto di gran lunga più veloce, economico e di facile utilizzo è la metropolitana. Si possono fare abbonamenti da 1, 2, 3, 4, 7 giorni o anche più. Il costo è abbastanza contenuto (es., una corsa costa circa 1 €). Una volta arrivati nella città, se (come noi) non avete ancora prenotato una sistemazione, vi consiglio vivamente di recarvi all'ufficio informazioni in Plaza de Catalunya: lì troverete tutte le informazioni e i servizi di cui necessitano i turisti appena arrivati: mappe della città e della metropolitana, opuscoli, guide, ecc. Troverete delle ragazze che molto velocemente e con professionalità vi troveranno una camera in un hotel, al prezzo e alle condizioni che desiderate.

Spostarsi per la città con la macchina è un casino, quindi - se siete venuti con questo mezzo - cercate un hotel con un parcheggio e lasciatecela fino al giorno della partenza. Lasciare la macchina per strada non è la scelta migliore (anche se sicuramente la più economica): la piccola criminalità a Barcelona è molto attiva.

Le lingue ufficiali a Barcelona e in Catalunya sono il catalano e lo spagnolo (castigliano). Quasi tutto è scritto/detto in entrambe le lingue, ma se qualcosa è scritto/detto in una sola lingua, sarà in catalano. Il catalano peraltro è, come lo spagnolo, abbastanza comprensibile per noi italiani: è un miscuglio tra lo spagnolo e l'antico francese d'Occitania; a mio parere è una lingua molto buffa...

 

Sabato 26 luglio

Arriviamo verso le 14. Ci perdiamo quattro volte prima di arrivare a Plaza de Catalunya. All'ufficio informazioni ci offrono una "offerta speciale": una doppia in un hotel a 4 stelle + garage a 100 € (in tutto). L'hotel è abbastanza vicino al centro. Arriviamo in zona, e ci rendiamo conto che l'hotel è nel bel mezzo di un quartiere in rovina (negozi falliti, baretti fetenti, palazzi in rovina... ecco il perché della "offerta speciale"...). Per strada non c'è nessuno, fatta eccezione per alcuni magrebi e spagnoli locali che ci guardano come se fossimo venuti da Marte. L'hotel è una cosa "stracciata", tipo Las Vegas. Poi però ci accorgiamo che non è tutto oro quello che luccica: cestino con carte e cesso pieno di piscio.

Ci sistemiamo un po' e andiamo a Montjuïc, la collina nella parte sud-ovest della città, dalla quale è possibile ammirare tutta la città. Vediamo lo Stadio Olimpico in preparazione per la cerimonia di inaugurazione dei Giochi Mondiali della Polizia e dei Pompieri, e i tifosi della pallanuoto che si preparano ad andare a vedere le finali (i X Campionati Mondiali di Nuoto si concludono l'indomani). Vediamo alcuni nuotatori (anche italiani). Passeggiamo per la collina, poi ci rechiamo a Plaza de Espanya, col suo monumento al centro e le due torri. torniamo sulla collina di Montjuïc e prendiamo la teleferica, godendo così della veduta strepitosa della città al tramonto. In cima alla collina, passeggiamo per il castello (che contiene un museo delle armi da fuoco). Notiamo alcune ragazze "visibilmente" brasiliane e chiediamo loro di fare delle foto insieme a loro. Un tipo della comitiva (Rafael) ci racconta che sono nuotatori della nazionale brasiliana. Le gare non sono andate bene, ma loro si stanno preparando per i giochi panamericani. Ci racconta delle ragazze brasiliane, di Rio e del carnevale. Ci lascia l'email e il numero di telefono, così se andiamo a Rio possiamo rintracciarlo. Lunedì ci propone di andare a una festa organizzata per i nuotatori, promettendoci di lasciarci indicazioni nella reception del loro hotel. Ringraziamo e ce ne andiamo.

Visitiamo la Rambla, osservando i molti artisti di strada che richiamano turisti con le loro esibizioni, e raggiungiamo prima il monumento a Cristoforo Colombo e poi il complesso commerciale Maremagnum. Qui troviamo un sacco di gente di tutti i tipi (famiglie, spagnoli, un gruppo di ragazzi francesi che urlano a tutti quelli che incontrano, ...). Torniamo alla Rambla, per cercare un posto in cui mangiare. Perciò prendiamo una laterale e incontriamo nell'ordine un barbone pazzo, una drag queen e un magrebo, in un ambiente di desolazione totale, il tutto a soli 20 m dalla Rambla.

Torniamo a Plaza de Espanya. C'è un gioco incredibile di luci e acqua, potenziato dallo spettacolo organizzato in occasione dei Giochi Mondiali della Polizia e dei Pompieri: la fontana della Font Montjuïc spara alla grande acqua in un variegato caleidoscopio di luci. Tracanniamo alla grande in uno degli stand e approfittiamo per una foto con una delle cameriere.

Ci avviamo quindi verso l'hotel. Scesi dalla metropolitana, ci troviamo di fronte a una rissa tra magrebi: uno prende una scatoletta di tonno e incomincia a scagliarla contro gli innocenti. Becca due volte delle persone. Noi scappiamo verso un'uscita, che però è chiusa. Per fortuna tutto si calma. Sulla strada per uscire troviamo delle macchie di sangue. Alla fine arriviamo sani e salvi all'hotel. Niente male per il primo giorno...

 

Domenica 27 luglio

Cambiamo sistemazione, spostandoci in un hotel un po' più lontano, ma più accogliente. Vediamo Casa Milá e Casa Battló, Plaza de Catalunya e la Rambla, quest'ultima sempre piena di turisti e artisti di strada. Percorriamo il lungomare - molto tranquillo - fino a raggiungere la spiaggia di Barceloneta. Fa uno strano effetto vedere una spiaggia praticamente nel centro della città. Centinaia di persone, senza stabilimenti balneari; ma l'ambiente non è lasciato a se stesso, anzi: polizia in bici, docce, servizi, chioschi, ecc. La spiaggia è molto lunga, anche se stretta.

Passiamo poi alla Ciutadela, un parco limitrofo allo zoo, molto curato. C'è un sacco di gente, sia visitatori, sia chioschi che vendono di tutto (cibo di tutti i tipi (straniero e non), collane, occhiali, ecc.), sia di gruppi che suonano musica etnica.

Ci spostiamo alla Sagrada Familia, dove saliamo rapidamente sulle torri del capolavoro incompleto di Gaudí. Il paesaggio del tardo pomeriggio è molto suggestivo. Questa attrazione è sconsigliata ai claustrofobici e a chi soffre di vertigiini...

Per concludere il pomeriggio, andiamo a dare un'occhiata al vicino Hospital de la Santa Creu i de Sant Pau, che è un capolavoro dell'architettura: un insieme di edifici in stile Gaudí del primo '900, ognuno contenente una o più cliniche.

Torniamo in hotel e ci riposiamo fino alle 23, poi torniamo sulla Rambla, dove facciamo "simpatici incontri"; infine ceniamo in una bettola che fa una paella stupenda a pochi soldi.

 

Lunedì 28 luglio

In tarda mattinata arriviamo al Camp Nou, con l'intenzione di visitare il mitico stadio del Barça, ma siamo subito magnetizzati dai Giochi Mondiali della Polizia e dei Pompieri. Entriamo nel Palau del gel (palaghiaccio) e assistiamo a due partite di hockey: proprio un figata, grazie anche alla fresca temperatura all'interno che ci dava tregua dal caldo torrido dell'esterno. Poi visitiamo il museo del Barça, veramente fantastico, molto curato e interessante: oltre alle coppe, alle maglie e alle foto, si possono ammirare ricostruzioni del bar e della sede di questa grande squadra, oggetti calcistici (scarpe, parastinchi, guanti, ecc.) appartenuti ai grandi calciatori di questa squadra, statue dei calciatori più famosi, e molto altro ancora. Lo stadio è incredibile: entrarci e guardarlo in tutta la sua grandezza è emozionante. Viene spontaneo immaginarsi come appare in occasione delle grandi partite, con 100.000 persone che incitano le squadre.

Al pomeriggio, siamo andati al Parc Güell, abbarbicato su una collina in periferia. Alcuni edifici del capolavoro architettonico di Gaudí ricordano le case dei Puffi, davvero molto belli e piacevoli da guardare. Il parco è grande e ricco di scorci particolari. In ogni punto è possibile ammirare una splendida veduta della città.

Nella seconda parte del pomeriggio ci siamo concessi un'altra visita a Plaza de Catalunya, al Corte Inglés (catena di centri commerciali spagnoli molto grandi e forniti) e alla Rambla (dove abbiamo potuto vedere da vicino il "Maradona della Rambla", un tipo ormai non più giovane e macilento che fa giochi calcistici da circo e che è stato immortalato su vari giornali in molte città d'Europa).

Per cena avevamo in programma di andare al Can Maño, un piccolo ristorante molto semplice, ma dai prezzi bassissimi e dal cibo ottimo, sito in una delle tante stradine di Barceloneta. Tuttavia, la fama di questo locale doveva essere grande, perché quando siamo arrivati c'era una coda micidiale. Così abbiamo dovuto ripiegare su un ristorante meno suggestivo ma più vuoto.

 

Martedì  29 luglio

Il nostro soggiorno in Spagna è finito. Nostro malgrado dobbiamo tornare a casa. Ci aspettano 12 ore di macchina. L'unica difficoltà da noi incontrata è stata una coda abbastanza lunga al confine tra la Spagna e la Francia, ma per il resto il traffico è stato molto scorrevole.

 


 

In conclusione, posso dirvi che questa esperienza è stata complessivamente molto positiva, assolutamente consigliata a chi:

  •  Si sa adattare e non deve per forza vivere sui petali di rosa.

  •  È abbastanza resistente fisicamente (e psicologicamente): a Lloret non si dormiva più di 4-5 ore a notte e si ballava per altrettante; a Barcelona si camminava per molti km al giorno (soprattutto quando di notte dovevamo tornare in hotel e la metropolitana non c'era più).

  •  Ha la possibilità di fare una vacanza di almeno 10 giorni, meglio 12-14.

  •  Sa far fronte a imprevisti anche grossi (es., rissa in metropolitana, rottura della macchina, ferite varie (io mi sono devastato una gamba, rischiando di morire...), ecc.).

 

 

Vai alle foto 

 

  Lascia un commento nel guestbook!